L’argento sfida l’oro: prezzo a $27 entro la fine dell’anno

Che cosa potrebbe succedere se l’argento superasse di gran lunga le quotazioni dell’oro? E’ quanto sta accadendo in seguito all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea tramite referendum. Secondo gli esperti infatti l’effetto sorpresa collegabile alla Brexit potrebbe portare il prezzo dell’argento ai massimi di 3 anni. Mentre l’oro rimane abbastanza stabile a quota $1.367 (pari ai massimi di marzo 2014), l’argento ha $20,203 l’oncia, ovvero i suoi livelli più alti di 23 mesi. In questo modo sia l’oro che l’argento sono ripartiti verso il rialzo in seguito a una pausa di un paio di giorni strettamente legata ai mercati asiatici.

La quotazione argento è in questo momento più vicina a superare le previsioni fatte a inizio anno, quando per gli analisti si parlava di $21 e $22; gli esperti rilanciano e puntano a $25, $27 con la possibilità di arrivare a $32. Se venisse seguito questo trend al rialzo il prezzo dell’argento arriverebbe ai massimi del 2013 già entro la fine di questo 2016.

E’ giusto specificare però che non è solo “colpa” della Brexit se l’argento sta affrontando questa svolta: è stata sicuramente la scintilla, ma non la fonte primaria per il rilancio dei metalli preziosi. E’ inutile negare che l’addio del Regno Unito all’UE rappresenta un piccolo fallimento per il piano di stimolo della BCE e per questo il rialzo di oro e argento è dettato dai tassi negativi e dalle politiche fallimentari delle banche centrali che troviamo nel mondo. Questo avviene perché i due metalli non sono legati ad alcuna banca centrale e in questo modo possono permettersi di salire anche in un contesto difficile come quello dei mercati in ribasso.

Va detto che già in quest’ultimo periodo abbiamo potuto assistere alla rottura del legame che univa oro e dollaro, con entrambi i beni che riescono a crescere di valore a causa dei problemi connessi che l’extra-USA che coinvolgono direttamente Regno Unito ed Eurozona. Si tratta di un quesito importante che ha una risoluzione fin troppo ambigua e apparentemente lontana dal suo raggiungimento reale.

L’economia mondiale si prepara a muoversi costantemente tra una crisi e l’altra, portando a un movimento di crescita costante per oro e argento, che risultano essere i soli sui quali fare affidamento. Non dimentichiamo infatti che i mercati hanno seguito il comportamento opposto, crollando e tentando ora raggiungere una ripresa complicata.

La rinascita dell’argento

Analizzando da vicino questo aumento post 23 giugno, giorno della Brexit per l’appunto, è emerso che l’argento ha registrato un rialzo che supera il 16%, mentre l’oro è a quota 8,2%. Il movimento dell’argento è dovuto a un concetto molto semplice: tende infatti a scambiare con un volume molto più basso rispetto all’oro e per questo ogni sua variazione apparirà amplificata.

Oro e argento potrebbero poi spingersi verso $1.500 e $30 secondo quanto viene ipotizzato da Bank of America, una prospettiva che può anche sembrare azzardata osservando le attuali quotazioni, ma non impossibile se si confrontano le prospettive avanzate da BoA per un periodo di tempo a medio termine.

E’ solo una delle tante voci di un coro che si muove verso un solo pensiero comune: il prezzo dell’argento salirà ancora e lo farà in breve tempo. Chiamando in causa ricordi storici è sempre stato notato che l’argento tende ad essere tradato su una base di volatilità più alta di 2 o 3 volte rispetto a quella dell’oro, poiché tende a scambiare con meno volume giornaliero.

E’ chiaro che per ora l’obiettivo è molto lontano e per essere raggiunto richiederà un incremento importante rispetto a quella che è la quotazione odierna, proprio per questo si continua a parlare di una prospettiva alquanto audace, pur sapendo che ormai la rivoluzione dell’argento ha avuto inizio.