Il pagamento di prestazioni lavorative tramite Voucher voleva essere un modo per consentire alle aziende una flessibilità nell’utilizzo di lavoratori contrastando nello stesso tempo il lavoro in nero ma alla fine si è tramutato in uno strumento abusato dai datori di lavoro, un modo per sfruttare le persone e addirittura una facilitazione al lavoro in nero. Il pagamento con Voucher, infatti, comporta un carico per il lavoratore del 25% della retribuzione lorda, generalmente già bassa, senza alcuna tutela, malattia ferie e quant’altro.
In virtù del Dl n°81 del 2015, il datore di lavoro aveva tempo 30 giorni dalla prestazione lavorativa per comunicare all’Inps la medesima e spesso questo si traduceva nella presenza di lavoratori in nero non contestabile dall’Ispettorato del Lavoro in caso di ispezione, quindi un’inefficacia, un’inutilità dei controlli stessi. Ora è arrivata la stretta voluta dal Ministro Poletti: il Dl n°185 del 24/09/2016 ha introdotto l’obbligo di comunicazione preventiva di utilizzo di prestazione lavorativa da effettuarsi almeno un’ora prima della prestazione stessa con l’indicazione dei dati anagrafici del lavoratore o il codice fiscale all’Ufficio territoriale dell’Ispettorato del Lavoro.
La mancata osservanza dell’obbligo comporta una multa variabile da 400 a 2400 Euro per ciascun lavoratore. Da questa nuova norma, come del resto dalla comunicazione all’Inps come da precedente Dl, sono esenti alcune categorie come, ad esempio i datori di lavoro domestico, Baby Sitter, Colf, Badanti.