Negli ultimi anni, il mondo del lavoro è cambiato radicalmente. Oggi come oggi, abbiamo a che fare con professioni in cui la tecnologia è fondamentale, ma anche con nuove istanze sociali che è impossibile ignorare.
Alla luce di questi mutamenti, sono cambiate anche le esigenze delle aziende, che sono sempre più interessate alle soft skill. Quando le si nomina, si inquadrano doti relative all’ambito relazionale, ma anche altre qualità personali come l’autostima e l’autocritica.
Perché sono importanti? Parliamoci chiaro: al giorno d’oggi fare innovazione di prodotto è molto difficile se non impossibile. Bisogna agire sull’innovazione di processo e cercare di fare la differenza tramite le persone, che sono il vero motore delle aziende.
Soft skill: quali sono le più importanti e richieste?
A questo punto, è naturale chiedersi quali siano le soft skill più richieste. In primo piano, troviamo indubbiamente il problem solving. La vita delle aziende, soprattutto delle start up che devono far fronte a numerosi ostacoli anche nel corso della stessa giornata, è caratterizzata da imprevisti continui. Trovare persone che riescano a vedere queste eventualità come un motivo di crescita è importantissimo per le organizzazioni di oggi.
Un’altra caratteristica molto ricercata è la capacità di approcciarsi alle situazioni mettendo in primo piano il pensiero critico. Come dimenticare poi la capacità di lavorare in team e, aspetto ancora più importante, il fatto di gestirli con autorevolezza e non autorità?
Si potrebbe andare avanti ancora molto e, per esempio, chiamare in causa la flessibilità. Il mondo professionale di oggi è in continuo mutamento e ha bisogno di persone proattive che sappiano cavalcare tali cambiamenti.
Un’altra competenza trasversale molto importante è la creatività. Anche se si pensa che la tecnologia abbia standardizzato tutti i processi, mai come oggi le soluzioni creative sono in grado di spostare l’ago della bilancia facendolo puntare verso il successo o il fallimento di un progetto. Ricordiamo infine l’intelligenza emotiva, che comprende non solo la capacità di gestire le proprie, ma anche di riconoscere quelle degli altri e di aiutare chi le vive in prima persona a migliorarle.
Soft skill: capacità innate o abilità acquisibili?
Discutere di soft skill significa dare spesso per scontato che siano capacità innate. In parte è vero. Se non innate, di sicuro profondamente legate all’ambiente in cui una persona è cresciuta prima di iniziare a lavorare.
Altrettanto vero è il fatto che l’essere umano è un animale in grado di adattarsi a tante situazioni e che, per stare bene all’interno di un gruppo nuovo, è pronto a migliorare il proprio modo di rapportarsi alle altre persone e di guardare la realtà.
Le soft skill si possono quindi sviluppare anche da adulti e quando si hanno alle spalle diversi anni di lavoro. Esistono professionisti esperti – tra i tanti esempi è possibile chiamare in causa quelli di Studio Sanavio – in grado di intervenire sia sulle dinamiche dei team, sia su quelle delle singole persone, aiutando tutti a dare il meglio sulla base sia delle caratteristiche del gruppo, sia degli obiettivi dell’azienda.
Come mettere in primo piano le proprie soft skill
A prescindere dai vantaggi che possono derivare dalla professionalità di esperti in team building e nello sviluppo di soft skill, mettere in primo piano le proprie competenze trasversali è molto utile quando si cerca lavoro.
In concreto, ciò può voler dire raccontare le proprie passioni nella lettera di presentazione, senza aver paura di andare troppo sul personale. Come già detto, oggi le aziende cercano persone capace di fare la differenza e non semplicemente voci in più sul libro paga.