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Calcio e marketing, le maglie della Serie A più vendute in Italia e all’estero: ecco la classifica

Vi siete mai chiesti quali sono le magliette delle squadre di calcio più vendute in Italia? E all’estero? Il merchandising delle magliette replica delle squadre di calcio contribuisce in maniera significativa all’accrescimento del valore di un intero campionato e di ciascun club, a volte (come per realtà mondiali come il Real Madrid, il Liverpool o anche la Juventus) determinandone addirittura la strategia di mercato nell’allestimento del parco giocatori. Più in generale, sono Manchester United, Real Madrid e Barcellona a contendersi il podio nel mercato globale. Con alcune eccezioni nei vari paesi.

Come accade ad esempio ad una replica speciale della Roma. Nonostante abbia appeso le scarpette al chiodo ormai da tempo, quella di Francesco Totti resta sempre la maglia della Roma più ricercata negli store ufficiali del club giallorosso, specialmente negli Stati Uniti e nei mercati asiatici, a dimostrazione ulteriore del segno lasciato dal miglior giocatore di sempre della Roma nell’immaginario collettivo dei tifosi romanisti e non.

Ma nella top ten della classifica delle magliette di calcio più vendute non troviamo il club giallorosso. Anzi, la Serie A è rappresentata da una sola squadra. Al primo posto troviamo i Red Devils con 1 milione e 750mila magliette vendute. La formazione della Premier League, tra l’altro, ha anche il record di vendite in uno dei mercati più importanti, ovvero quello americano dove le magliette dello United hanno conquistato il mercato in ben undici stati tra cui quello di New York, quello della Georgia e persino quello della lontana Alaska. Insomma, un bel balzo in avanti per i Red Devils, nonostante i risultati in campo sportivo, rispetto al 2016 quando si classificarono al secondo posto con 1 milione e 400mila magliette vendute.

Dopo lo United, troviamo il Real Madrid (al primo posto nel 2016 con più di 1 milione e 400mila magliette vendute nel mondo) che ha toccato quota 1 milione e 650mila vendite globali, anche se stranamente non ha sfondato pienamente nel mercato a stelle e strisce. A differenza del Barcellona, terzo nella classifica (con 1 milione e 278mila magliette vendite), che negli Stati Uniti può vantare primati di vendita in ben nove diversi stati, come in New Mexico, nelle Hawaii e in Indiana.

Scorrendo la classifica troviamo il Bayern Monaco con 1 milione e 200mila magliette vendute (tre anni fa era a meno di 900mila). Sotto i tedeschi campioni della Bundesliga, tre squadre della Premier League sono sotto il milione di magliette vendute: Chelsea, Liverpool, Arsenal. Se nel 2016 a chiudere la top ten erano le tre big della Serie A Juventus, Inter e Milan, oggi la classifica vede all’ottavo posto il PSG con 526mila magliette vendute (e incassi record anche in California), la Juventus con 452mila e il Borussia Dortmund con quasi 400mila repliche vendute. Milan e Inter attualmente occupano la sedicesima e la diciassettesima piazza di questa speciale classifica con vendite per duecentomila magliette ciascuna.

Per quanto riguarda le singole magliette più vendute, quella di Cristiano Ronaldo, oggi alla Juventus, resta ormai da anni la replica più richiesta dai tifosi e dagli sportivi in genere. Sul podio, dietro CR7, troviamo un ex bianconero, ovvero Paul Pogba del Manchester United e il sei volte vincitore del Pallone d’Oro Lionel Messi del Barcellona.

Forte dei successi dell’ultima annata, è andata a ruba la maglietta del Liverpool di Mohammed Salah mentre nessun calciatore italiano (ancora in attività) compare tra i primi venti posti della classifica delle magliette dei giocatori più vendute.

Citando alcuni casi particolari, non si può non parlare di Zlatan Ibrahimovic, la cui maglietta dei Los Angeles Galaxy è la più venduta di tutta la Major League Soccer statunitense. Ibra, prossimo al ritorno in Europa e in Serie A (Bologna, Milan o Napoli le possibili tre destinazioni dello svedese) dopo l’esperienza oltre oceano, potrebbe, come nel caso di Cristiano Ronaldo, fare la fortuna del suo prossimo club, non tanto in termini di risultati sportivi quanto in quelli di marketing.

Redazione:
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