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Prestiti Personali in Italia: Trend 2019 da Prestitimag.it

Che nel nostro paese i prestiti personali siano in aumento è un dato di fatto. Vuoi perché la fase più brutta della crisi economica è alle spalle, vuoi perché, comunque, gli istituti sembrano allentare le morse creditizie, ma i cittadini hanno chiesto e ricevuto più denaro in questi ultimi anni, rispetto alla fase tra il 2008 e il 2012.

Quali sono i trend dei prestiti personali in Italia nel 2019? Scopriamolo insieme grazie ai dati forniti da Prestitimag.it, il blog leader in Italia sul tema dei finanziamenti personali e la cessione del quinto.

Prima, però, un piccolo accenno alle surroghe, che sono un segno dell’evoluzione dei tempi.

Inoltre, a settembre 2019 sono aumentate le surroghe.

Prima di cimentarci nel dettaglio, ti spieghiamo brevemente cos’è una surroga. La surroga è praticamente quando chiedi un prestito, anche un mutuo, alla banca ma poi lo trasferisci a un’altra banca che offre condizioni più favorevoli.

Il risultato? Accelerazione del 68% nel terzo trimestre 2019.

Leggendo i dati sui prestiti personali balza subito all’occhio un dato quantomeno strano. Ma, se letto nell’ottica di un quadro d’insieme, può avere anche un suo senso logico. Stiamo parlando, infatti, del fatto che nel primo semestre del 2019 sono cresciute le persone che hanno chiesto prestiti personali ma, nel complesso, la cifra è più bassa rispetto allo stesso periodo del 2018.

Andando nel dettaglio, infatti, si nota come a fronte di un +8,3% del numero, appunto, di coloro che hanno richiesto i finanziamenti, la cifra totale ha raggiunto un saldo negativo di -1,9%. Come mai tutto questo?

Il fattore decisivo è la generazione Z, coloro che sono nati tra il 1995 e il 2012.

Sì, perché secondo un’indagine dell’Osservatorio Experian, il balzo in avanti degli Under 24 sui prestiti personali è stato davvero portentoso: un +15,1%. E, come se non bastasse, in contrasto con la media nazionale, è cresciuto anche l’importo (seppur di poco): da 8.913 a 9.055 euro.

In ogni caso, però, la crescita a livello numerico, seppur non a doppia cifra, ha coinvolto anche altre fasce d’età. Ad esempio, tra i 25 e i 38 siamo su un +7,10% mentre nel doppio decennio 39-59 anni ci si attesta sul +1,20%. Segno negativo, invece, per la fascia 60-75 anni con -1,97% mentre da sottolineare il -7,91% per gli over 75.

Come mai questa disparità tra giovani e adulti? Probabilmente gli adulti hanno una capacità economica maggiore e, quindi, non hanno alcun bisogno – o hanno un bisogno minore – di prestiti personali. Mentre la generazione Z, appunto, per la precarietà atavica, potrebbe averne la necessità.

Una delle regioni che trainano di più a livello economico il nostro paese è anche quella dove si concentra la maggior percentuale di prestiti personali, nonostante il calo dell’1,27%.

Al secondo posto c’è il Lazio e al terzo la Sicilia che, però, merita una menzione particolare, registrando la crescita più forte con un ben +8,60%. È la Valle D’Aosta, invece, la regione dove c’è stato un crollo verticale dei prestiti personali, con un saldo negativo a due cifre: -13,32%.

Un aspetto molto particolare riguarda le prime quattro regioni d’Italia per prestiti personali: Lombardia, Lazio, Sicilia e Campania. Sì, perché rappresentano ben il 45,92% di tutta la richiesta dei prestiti personali fatti nel nostro paese.

La Regione più ricca (o una delle tali) e due regioni del Sud: un paradosso che sarebbe molto interessante approfondire per capire le motivazioni che hanno portato a questa classifica e a distanziare tutto il resto del territorio italiano.

Dati che potrebbero significare molto in tutta l’economia italiana, considerando che non ci sono particolare differenze tra uomini e donne (rispettivamente +2,71% e +1,50% in tutta Italia).

Redazione:
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