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Serie A: bilancio deludente per Juventus e Torino ad un quinto del cammino del campionato

Due, come noto, sono le passioni degli uomini italiani: divertirsi in modo spensierato e leggero, come fanno quando incontrano le escort e i trans di Torino, ed il calcio, che è in grado di catalizzare la loro attenzione come nessun’altra cosa al mondo. Giunti ad un quinto del cammino del campionato, in concomitanza con la pausa delle nazionali, il momento è propizio per stilare un primo bilancio di quello che è successo nella massima competizione nazionale, la Serie A.

Un torneo fin qui assai complicato da decifrare, segnato, per quanto ovvio, dall’attuale situazione sanitaria del nostro paese, che ha fatto slittare il termine dello scorso torneo, allungare la finestra del calciomercato e posticipare l’avvio di questa annata. Alcune squadre, più di altre, hanno patito questa situazione, specie quelle con tanti impegni a livello continentale o hanno attuato dei significativi cambiamenti.

Juventus deludente, ma col rientro di CR7 si intravedono i primi segnali di riscossa

Il caso più eclatante, in tal senso, arriva proprio dalla poc’anzi citata città di Torino, dove entrambe le squadre piemontesi hanno fatto registrare un avvio di campionato ben al di sotto delle aspettative della vigilia. Ed ambedue hanno deciso, quest’estate, di attuare un radicale cambiamento in seno alla guida tecnica: i bianconeri si sono affidati ad una leggenda del calcio italiano come Andrea Pirlo, alla prima esperienza, però, in panchina, mentre i granata hanno deciso di consegnare le chiavi della conduzione tecnica a Marco Giampaolo.

I risultati, fin qui, sono stati tutt’altro che soddisfacenti. I Campioni d’Italia in carica, grandi favoriti ad inizio stagione per traguardare il decimo titolo consecutivo, sono ancora imbattuti in campionato, ma sono lontani quattro lunghezze dalla vetta e non hanno fin qui convinto. Se le prime due uscite stagionali antecedenti alla pausa di ottobre sono state tutto sommato positive, con la netta vittoria ai danni della Sampdoria ed un buon punto colto all’Olimpico contro la Roma, quanto avvenuto nell’ultimo mese ha messo in allerta i tifosi bianconeri.

Le deludenti prove offerte contro Crotone e Verona, che hanno fruttato solo due punti, non sono state certo compensate dalla rotonda vittoria contro il neo-promosso Spezia, che per oltre 65 minuti, sino al gol del 3-1 realizzato da Rabiot, ha messo paura di bianconeri. L’assenza di CR7 si è fatta senza alcun dubbio sentire. E non è casuale che i primi segnali di rinascita siano concisi col ritorno in campo del fenomeno portoghese, che ha dimostrato di avere un ottimo feeling con Morata, una delle poche note veramente positive (assieme a Danilo) di questo avvio di stagione.

Toro nei bassifondi della classifica: l’unica nota positiva è la ritrovata verve realizzativa del “Gallo” Belotti

Ancora più traumatico è stato l’avvio dell’altra squadra di Torino. I granata, infatti, si trovano, dopo sette giornate, al quartultimo posto in classifica, ben distanti da quelli che erano, ad inizio stagione, gli obiettivi della società presieduta da Urbano Cairo. Affidarsi ad un maestro di calcio come Marco Giampaolo, tecnico estremamente preparato che attua, però, un calcio ben definito, richiede tempi di assimilazione da parte dei giocatori certamente non brevi.

A maggior ragione se si pensa che la rosa a disposizione del tecnico abruzzese è, in buona parte, la stessa di quella plasmata lo scorso anno sulle idee tattiche di Walter Mazzarri, altro tecnico di notevole prestigio che, tuttavia, concepisce il calcio in maniera totalmente differente rispetto a Giampaolo. L’ex allenatore della Sampdoria, tuttavia, può addurre svariate scusanti.

I calciatori da lui richiesti sono arrivati nelle ultime ore del calciomercato ad inizio ottobre. E in alcuni ruoli come il mediano (Rincon non sembra il play adatto per il tecnico nativo di Bellinzona) e il trequartista (Lukic e Gojak non offrono grandi certezze), i giocatori sembrano poco appropriati alla filosofia calcistica di Giampaolo. La nota positiva, però, arriva dall’uomo di maggior spessore dei granata: Belotti sembra essere tornato quello dei bei tempi. Ed è dallo stato di grazia dell’ex attaccante dell’Albinoleffe che il vecchio cuore granata può tentare la risalita verso posizioni di classifica più consone al proprio blasone.

Redazione:
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