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Dieta del panino: come funziona e perché provarla

Da diversi anni a questa parte, viviamo all’insegna di una frenesia che toglie tantissimo tempo a momenti speciali, come per esempio la preparazione del cibo. Questo può avere conseguenze non certo piacevoli, come per esempio il fatto di portare in tavola piatti di scarsa qualità, con ovvia compromissione del mantenimento del peso.

Per fortuna è possibile rimediare. In che modo? Seguendo regimi come la dieta del panino. Soprattutto da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria e le nostre vite sono state stravolte con smartworking e didattica a distanza, si parla sempre di più della necessità di ottimizzare i tempi di preparazione dei pasti e la loro qualità. La dieta del panino, citata da portali di successo come Regogoo, è portentosa a tal proposito.

Scopriamo, nelle prossime righe, in cosa consiste e quali sono i vantaggi per chi la sceglie.

Dieta del panino: in cosa consiste?

La dieta del panino funziona in modo molto semplice: quando la si sceglie, bisogna sostituire uno dei pasti principali con un panino gourmet, caratterizzato da ingredienti in grado di coprire il fabbisogno di tutti i nutrienti. Da assumere generalmente a pranzo o a cena, il panino perfetto deve essere caratterizzato dall’apporto di carboidrati, meglio se integrale, ma anche dalla presenza di proteine ad alto valore biologico, di fibre e di vitamine.

Si può quindi dare spazio a salumi a basso contenuto di grassi, ma anche a carne bianca e a latticini ipocalorici. Non ci sono limiti invece per la verdura. La si può scegliere cruda, alla griglia, bollita, senza lesinare assolutamente sulle quantità.

Entrando nel vivo degli alimenti che, invece, andrebbero evitati, un doveroso cenno deve essere dedicato alle salse, soprattutto al ketchup e alla maionese. I motivi per cui non vanno bene quando si prepara un panino riguardano non solo l’importante apporto calorico, ma anche il fatto di essere caratterizzate da un contenuto eccessivo di sale, il che rappresenta un rischio per quanto riguarda l’aumento della ritenzione idrica.

Nel momento in cui si ha intenzione di seguire la dieta del panino, è bene evitare anche il burro e, per quel che concerne le verdure, il fritto.

Fino ad ora, non abbiamo ancora fatto cenno alla tipologia di pane migliore da scegliere. Le alternative sono diverse e tra queste è possibile citare il pane integrale e quello di segale, ricchissimi di fibre e per questo contraddistinte da benefici importanti relativi alla salute intestinale e all’ottimizzazione dei livelli di sazietà.

Dieta col panino: esempi di menù

Dopo la doverosa premessa delle righe precedenti, non rimane che capire come strutturare il menù giornaliero. Prima di entrare nel vivo di questi consigli, ricordiamo un aspetto che non dovrebbe mai e poi mai essere messo in secondo piano: prima di iniziare qualsiasi dieta, è opportuno chiedere consiglio al medico di fiducia e valutare anche eventuali allergie.

Ecco, chiarito questo punto essenziale, un esempio di menù giornaliero:

  • Colazione: un bicchiere di latte scremato, una tazzina di caffè non zuccherato, 3 fette biscottate integrali con un velo di marmellata.
  • Spuntino: un vasetto di yogurt magro meglio se greco (lo yogurt greco è una fonte straordinaria di proteine ad alto valore biologico, principi nutritivi fondamentali quando si parla di controllo dell’appetito).
  • Spuntino pomeridiano: un frutto.
  • Cena: un panino di dimensioni medie farcito con prosciutto crudo sgrassato, salsa a base di yogurt, insalata.

La dieta con il panino dovrebbe essere portata avanti per massimo una settimana. Nel momento in cui la si chiama in causa, è doveroso ricordare che si tratta di un regime adatto ai vegani e ai vegetariani. Per rendersene conto, basta rammentare la possibilità di sostituire la carne con alimenti come il tofu e il seitan.

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