I relè, cosa sono e quanti tipi ne esistono

Il relè è un tipo di interruttore (o deviatore) elettrico che tutti (o quasi) hanno in casa, ma che in pochi conoscono. Eppure è un dispositivo molto utilizzato quando è necessario collegare un interruttore a un circuito con più punti di controllo ed è tuttore un sistema valido.
Scopriamo dunque tutto quello che c’è da sapere sul relè con l’aiuto del blog di Punto Luce.

Cos’è il relè e come funziona

Il relè è un interruttore formato da tre parti: la bobina, l’ancora e il contatto elettrico.

Il funzionamento è semplice: la bobina, quando attivata, eccita un elettromagnete che sposta l’ancora. L’ancora attiva uno dei contatti mobili che, collegandosi ai contatti fissi, chiude il circuito elettrico e dà corrente al dispositivo collegato. In termini tecnici, i contatti fissi possono essere “normalmente chiusi” o “normalmente aperto”, con riferimento allo stato iniziale, quando l’elettromagnete non è eccitato.

Esistono tanti tipi di relè: quelli di ultima generazione hanno un circuito integrato che permette loro di essere programmati, di svolgere compiti più complessi e di avere prestazioni di ottimo livello.

Ma quanti tipi di relè esistono?

Il più diffuso nelle nostre case è il relè passo passo. È il classico relè che collega più punti di controllo per la luce di una stanza: la bobina, avvolta intorno al rame, gira una ruota dentata di uno scatto a ogni pressione dell’interruttore; il movimento della ruota sposterà il contatto che  “aprirà” o “chiuderà” il circuito elettrico.

In pratica, quando a un punto luce sono collegati diversi interruttori, si potrà accendere la luce da un punto di controllo e spegnerlo dall’altro, perché il relè passo passo collega appunto tutti i punti di controllo. Un sistema tanto semplice quanto efficace!

In commercio si trova poi il relè con dimmer, che grazie a una manopola o a una lunga pressione sull’interruttore è in grado di aumentare o diminuire l’intensità luminosa di una lampada. Questo tipo di relè garantiscono un buon risparmio energetico, perché regolano la luminosità in base alle necessità del momento senza sprechi.

relè temporizzati hanno la caratteristica di accendersi e spegnersi in ritardo rispetto all’impulso: l’elettromagnete, infatti, si eccita e si diseccita gradualmente e accende il dispositivo collegato in tempi diversi rispetto all’impulso. Venivano utilizzati per illuminare corridoi, scale e altri ambienti di passaggio per tempi limitati (al fine di risparmiare corrente elettrica).
Ora non si utilizzano quasi più, sostituiti dai temporizzatori.

Il relè ciclico, infine, è simile al relè passo passo ma, grazie a una coppia di contatti in più, può accendere più di una lampada in diverse “combinazioni”: per esempio, può accendere una lampada e tenerne spente altre due, oppure accenderne due e tenerne spenta una, etc.Le lampade non si accendono però in contemporanea.

I relè sono dispositivi duraturi?

I modelli più recenti di relè sono sicuramente più longevi rispetto a quelli del passato, ma in ogni caso la corrente che passa nel contatto, anche se piccola, nel tempo ossida la superficie dei contatti e rallenta o impedisce il passaggio della corrente elettrica. In caso di carichi elettrici elevati, poi, i contatti elettrici rischiano di fondersi e incollarsi fra di loro.
Alcuni relè hanno sistemi di “autopulizia“: i contatti, strisciando fra di loro in modo leggero, rimuovono l’ossido dalla propria superficie, garantendo così un funzionamento migliore più a lungo.