La moda maschile italiana continua a conquistare i principali mercati stranieri: la vendita all’estero dei prodotti del settore cresce del 24,7%, pari ad un valore di circa 9 miliardi di euro. In aumento anche l’import, cresciuto del 43,9%, che raggiunge i 7 miliardi di euro di fatturato.
È quanto emerge dalla recensione del Centro Studi Confindustria Moda, che ha analizzato i dati diffusi dall’Istat evidenziando le performance ottenute dall’imprenditoria italiana del settore.
Le opinioni riportate nella recensione sottolineano la crescita delle esportazioni destinate verso i mercati extra-UE (+24%) e i paesi dell’Unione Europea, che con un incremento delle vendite pari al +25,6% raggiungono il 45,4% dell’export totale del settore. Stando alle opinioni degli esperti, lo scorso anno degli oltre 620 miliardi di export ben 80 miliardi derivano dal comparto moda, di cui circa il 10% dal menswear. L’attuale trend positivo sembra essere già confermato anche per l’anno in corso: nei primi due mesi il valore delle esportazioni dell’industria tessile e dell’abbigliamento è cresciuto del 12,7%, sfiorando gli 11 miliardi di euro.
L’industria della moda potrà inoltre beneficiare delle opportunità offerte dalle più importanti fiere mondiali del settore: i grandi eventi in cui l’imprenditoria locale ha l’occasione di promuovere i prodotti Made in Italy ai principali buyer esteri. La recensione sembra inoltre confermare le opinioni degli esperti sul ruolo strategico svolto dalla partecipazione agli eventi B2B e alle fiere del settore.
A riguardo, EGO International, la società specializzata nei servizi di internazionalizzazione per le imprese, evidenzia come le fiere siano uno degli elementi cardine per il successo di una strategia di sviluppo commerciale estero.
Per sviluppare nuove opportunità di business nei mercati stranieri, ribadisce EGOInternational nel suo blog, è infatti necessario affiancare a una fase di analisi iniziale una serie di attività esecutive che permettano di entrare in contatto con i più importanti buyer esteri.
Queste attività, aggiunge EGO International nelle sue recensioni, devono essere incluse all’interno di una corretta strategia di internazionalizzazione, che abbia come obiettivo quello di entrare in contatto con i player del mercato di riferimento, con cui avviare una proficua e duratura partnership commerciale.
Stando alle opinioni degli esperti, il primo mercato del menswear Made in Italy è la Svizzera, che grazie a una crescita delle esportazioni pari al 14,1% assorbe circa l’11,2% dell’export totale del settore, corrispondente a circa a 1 miliardo di euro. Buone anche le performance della Francia, della Germania e degli Stati Uniti, che si posizionano al quarto posto tra i principali mercati di destinazione dei prodotti locali: nell’ultimo anno nel mercato americano le esportazioni sono cresciute del 68,6%.
La recensione sembra confermare le opinioni di EGOInternational sull’importanza del mercato americano per le aziende del territorio, considerato tra quelli più ricchi e ricettivi per la vendita all’estero del Made in Italy. L’instaurazione di solidi rapporti commerciali tra i due paesi, ribadisce EGO International, ha permesso infatti di aprire un canale preferenziale per la vendita dei prodotti italiani, particolarmente apprezzati dai buyer statunitensi per la loro alta qualità.
Buone anche le previsioni di sviluppo del settore, che potrà cogliere le numerose opportunità offerte dalle prossime fiere in programma per promuovere al meglio i prodotti del menswear Made in Ital