Come è cambiata la ristorazione italiana

Nell’evoluzione della ristorazione, ci sono stati cambiamenti rilevanti derivati da trasformazioni culturali, tecnologiche e sociologiche. Un esempio può essere anche l’introduzione di nuove figure lavorative, come il Restaurant Manager o il Restaurant Business Coaching, prova che lo stile d vita si è evoluto e che le tendenze alimentari hanno dato via a veri e propri fenomeni di costume: come è cambiata la ristorazione italiana negli anni e cosa sono i fast food, lo slow food e la ristorazione illuminata.

Cambiamenti ristorazione italiana

Come le mode in fatto di abbigliamento ed accessori cambiano, anche le tendenze del cibo variano a seconda dell’epoca in cui si sta vivendo. Bata pensare che prima della globalizzazione, solo in pochi potevano gustare cibo asiatico o indiano senza prenotare un viaggio, mentre addirittura al giorno d’oggi ci sono società di food delivery che non solo lo preparano, bensì lo consegnano direttamente e comodamente a casa.

Anche le mode in fatto di cibo hanno dato vita a veri e propri fenomeni di costume e un esempio è il crudismo, o raw food, o ancora la filosofia culinaria vegana, la quale non contempla dolcificanti o ingredienti derivanti direttamente o indirettamente dagli animali. Insomma, addio al latte di mucca e di capra e anche al miele prodotto dalle api. O ancora, la cucina del territorio con materie prime lavorate il meno possibile e a km 0. Ecco come è cambiata la ristorazione italiana in questi anni.

Fast Food e Slow Food

La fine del secolo scorso è stata la decade dei fast food: merito del sogno americano, lo stile di vita made in USA con tanto di abitudini a stelle e strisce ha caratterizzato gli Anni Ottanta. Tanto che a Roma e dintorni sono nati i Paninari oltre alle paninoteche. Le quali furono travolte dall’arrivo massiccio delle multinazionali e ha visto la nascita dei fast food. I ragazzi mangiavano gli stessi panini, preparati con gli stessi ingredienti e conditi con le stesse salse.

Negli anni successivi, la tendenza si è capovolta, anche a causa degli scandali e della demonizzazione mediatica dei fast food, detto anche junk food ( cibo spazzatura). In tutta Italia ora vige lo slow food, la riscoperta del mangiare e del bere bene. Il cibo è al centro dell’attenzione e bisogna gustarlo senza fretta. Anche dal punto di vista lavorativo si è avuta una evoluzione di tendenza. Se prima il cuoco era un lavoro quasi degradante, ora è equiparato a un calciatore. Merito di programmi come Masterchef e dalla continua visibilità di chef stellati nostrani e stranieri, impazienti di cucinare e presentare i prodotti italici d’eccellenza guardando l’obiettivo di una telecamera.

Gusto e ristorazione illuminata

Se fino a un decennio fa, viaggiare era un lusso per pochi, ora scoprire le diverse culture del mondo non è poi così difficile, sia nelle grandi città, sia nelle realtà più piccole. Si può gustare ottima cucina Thai, messicana o indiana anche stando nel Belpaese. Ed è per questo che è in crisi il modello dei fast food concepiti tempo fa. In Italia, però, resistono in quanto contaminati da specialità firmate da personalità culinarie di prestigio, le quali propongono panini gourmet e versioni limitate di prodotti unici e pregiati.

I professionisti della ristorazione hanno sviluppato e allargato le proprie competenze, mescolando sapientemente culture gastronomiche e arricchendo i loro menù con proposte alimentari vegetariane, vegane, crudiste e gluten-free, ampliando di fatto l’offerta culinaria. Mangiare non significa accontentarsi e la ristorazione illuminata prevede che la ristorazione veloce garantisca sì il servizio rapido, ma con proposte gustose e soprattutto sane.