“Vado dallo psicologo”, “Ho intenzione di rivolgermi a uno psicologo se le cose al lavoro/con il mio partner non si sistemano”: tutti noi, almeno una volta nella propria vita, abbiamo pronunciato frasi come queste o molto simili. Molto spesso, però, quando le si chiama in causa si sa davvero poco della professione dello psicologo. Nelle prossime righe, cercheremo di capire meglio di cosa si occupa questo professionista della salute.
Il lavoro dello psicologo
Lo psicologo è un professionista che ha alle spalle cinque anni di laurea, un tirocinio della durata di un anno e il superamento di un Esame di Stato. Con tutti questi titoli in mano, ha la possibilità di esercitare una professione che prevede innanzitutto il sostegno psicologico a singole persone o gruppi. Lo psicologo può occuparsi inoltre di percorsi di riabilitazione di di rilascio di certificazioni di DSA.
Questo professionista può operare in diversi contesti. Il più comune è senza dubbio lo studio privato, che permette di intercettare diverse tipologie di pazienti. Lo psicologo può svolgere il suo lavoro anche in azienda. In questo caso, la figura professionale di cui stiamo parlando si occupa soprattutto di interventi di previsione e risoluzione dello stress lavoro correlato, una vera e propria patologia oggi sempre più diffusa.
Per svolgere il suo lavoro, lo psicologo si avvale di diversi strumenti. Il principale è senza dubbio l’empatia, caratteristica che distingue chi ama davvero questa professione. Tra gli altri strumenti degni di nota, è possibile ricordae innanzitutto i test. Questi ultimi, si divono in psicoattitudinali e di personalità. I primi sono molto utilizzati nel campo della psicologia del lavoro, con lo scopo di ottimizzare i percorsi di selezione del personale (gli psicologi possono occuparsi anche di questa importantissima mansione).
I test di personalità, invece, sono generalmente utilizzati nei colloqui individuali con persone che non hanno bisogno di essere collocate in un determinato contesto aziendale. L’appena citato colloquio è un altro strumento principe dell’attività dello psicologo. Quando lo si nomina, si inquadra uno scambio di contenuti con il paziente, finalizzato sia a raccogliere determinate informazioni sulla sua vita personale o professionale sia, man mano che si procede con il percorso, a raggiungere determinati obiettivi.
Psicologo e psicoterapeuta: le differenze
Per capire bene cosa fanno i professionisti della salute mentale, è fondamentale specificare anche le peculiarità della professione dello psicoterapeuta. Quando lo si chiama in causa, si inquadra uno psicologo che ha completato il suo percorso formativo con altri quattro anni di formazione, frequentando una scuola legalmente riconosciuta.
A differenza dello psicologo – se ne stai cercando uno nella tua città, su Psicoterapia Scientifica puoi trovare tantissimi nomi di professionisti qualificati – lo psicoterapeuta ha le qualifiche professionali adatte per trattare la depressione, che è una vera e propria patologia. Non ha la possibilità di prescrivere dei farmaci. Alla luce di ciò, ha modo di consultarsi e di lavorare in parallelo con lo psichiatra e con il medico di base.
Per svolgere il suo lavoro, lo psicoterapeuta si avvale di diversi strumenti. Tra questi, è possibile ricordare la relazione terapeutica. In alcuni casi, il professionista può trattare i suoi pazienti anche attraverso la Mindfulness, una tecnica di meditazione che prevede il focus specifico sul momento presente.
Ricordiamo infine che la psicoterapia può avere diversi orientamenti. Si può infatti parlare di psicoterapia cognitivo comportamentale, approccio focalizzato in maniera specifica sul presente e su cambiamenti di natura pratica (da qui il termine “comportamentale”). Degna di nota è anche la psicoterapia dinamica che, con sedute generalmente più brevi rispetto a quelle dell’approccio cognitivo comportamentale, tratta il paziente focalizzandosi in particolare sul suo passato e sui risvolti che ha nel presente.