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Naming, che cos’è e perché è così importante

Nel mondo del commercio attuale si sente spesso e volentieri parlare di naming, ma di cosa si tratta effettivamente. Per capirlo alla perfezione, bisogna fare un salto indietro nel tempo e tornare a qualche decennio fa, quando il nome della marca spesso e volentieri era ripreso dal nome del suo fondatore.

Ebbene, al giorno d’oggi questo concetto è variato notevolmente. La progressiva e costante evoluzione che caratterizza il mercato, infatti, ha portato in dote una richiesta sopra tutte, ovvero l’originalità. Servono dei nomi, quindi, che siano il più originali possibile per poter riscontrare effettivamente l’interesse della clientela, magari affidandovi a un’agenzia comunicazione Milano seria e competente.

Naming, di cosa si tratta

Il naming è una parola inglese che fa riferimento a quella particolare branca del marketing che ha come scopo quello di realizzare dei nomi che possano risultare il più adeguati possibile al lancio sul mercato di varie tipologie di prodotti e di servizi. Il nome di un marchio, come si può facilmente intuire, diventa qualcosa che fa la differenza, dal momento che appartiene al Brand Identification System.

Il nome di un marchio serve essenzialmente per fare in modo che lo stesso possa diventare il più possibile riconoscibile e facile da individuare, garantendo una certa fama alla stessa marca o a un determinato prodotto.

Come stabilire un naming che possa essere efficace

Nel momento in cui si prende la decisione di realizzare un naming, uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione è quello di considerare quali sono gli scopi di branding. Il naming, infatti, deve riflettere al 100% l’identità del brand e la brand image che viene associata allo stesso marchio.

Uno dei consigli migliori da seguire in tal senso è senz’altro quello di effettuare una verifica in modo tale da comprendere quali sono i requisiti dal punto di vista legale in riferimento alla registrazione. In questo modo, si può avere un elenco dei marchi che sono già stati sfruttati da parte della concorrenza e che non risultano essere più a disposizione.

Nel caso in cui l’intero processo per la creazione del naming dovesse prendere il via praticamente da zero, ecco che è necessario fare chiarezza su alcuni aspetti. Il primo è quello di cominciare ad approfondire cosa fa la concorrenza, individuando quelli che sono le più importanti tendenze di settore per poter trarre la giusta ispirazione.

Il secondo passo dovrebbe prevedere la realizzazione di apposite mappe mentali, in maniera tale da poter individuare i collegamenti con il proprio prodotto oppure servizio che si ha intenzione di lanciare sul mercato. Il terzo passo è quello che prevede di effettuare brainstorming.

Un naming, per poter essere realmente efficace, deve avere alcuni elementi da cui non può prescindere. Stiamo facendo riferimento al fatto di essere corto, facile da memorizzare, il più possibile originale e decisamente creativo.

Nel corso della fase di realizzazione del naming, uno degli aspetti a cui serve prestare la massima attenzione è senz’altro quello relativo alla dimensione, dal punto di vista psico-linguistico, del brand. Ad esempio, si consiglia sempre di verificare il simbolismo fonetico, ma anche la pronunciabilità, così come la memorabilità e la comprensibilità, oltre che i significati che si possono associare, in via potenziale, all’estero.

Ci sono numerose tipologie di naming da cui si possono trarre utili indicazioni. In primo luogo, troviamo i nomi detonati, che si caratterizzano per essere immediatamente riferibili nei confronti del prodotto o servizio, oppure a una delle peculiarità di quest’ultimo. In questo caso, l’aspetto più conveniente è certamente quello di riuscire a far passare un messaggio al consumatore in maniera diretta su quali siano le principali caratteristiche del prodotto stesso. Qualche esempio? Basti pensare ai piatti pronti denominati “4 salti in padella”, oppure al prodotto detergente per il lavaggio dei vetri denominato “Vetril”.