Assieme alla liposuzione, la mastoplastica additiva è l’operazione di chirurgia estetica più richiesta. Negli ultimi anni, oltre ad aumentare i suoi numeri, cresciuti vertiginosamente nonostante la pandemia, è migliorata la qualità degli impianti, sempre più stabili ed ergonomici.
Nonostante questo quadro, si può ancora purtroppo parlare di danni dovuti agli errori medici. In quali casi accade ciò? Come ottenere il risarcimento del danno? Scopriamo, nelle prossime righe, qualche informazione in merito.
Come approcciarsi alla mastoplastica additiva
L’informazione e la conoscenza sono il potere dei pazienti in qualsiasi situazione. Questo vale anche quando si parla di mastoplastica additiva. Per approcciarsi in maniera seria all’intervento, bisogna innanzitutto scegliere un professionista qualificato, che abbia alle sue spalle corsi internazionali, che si aggiorni costantemente – fa fede al proposito l’iscrizione ad associazioni e la partecipazione come relatore ai congressi – e che mostri, sul sito o sui social, i risultati dei propri interventi.
Anche l’adeguatezza delle strutture dove gli interventi vengono eseguiti è fondamentale. La mastoplastica additiva si può eseguire anche in day hospital. Nonostante ciò, il consiglio è quello di rivolgersi sempre a una struttura con rianimazione e con una solida equipe di anestesisti.
Una volta fatta la visita, è fondamentale seguire con scrupolo le indicazioni del chirurgo. Ciò vuol dire, per esempio, cessare l’assunzione di aspirina secondo i tempi da lui suggeriti e smettere di fumare. Da non dimenticare è altresì il ruolo della visita senologica.
Ricordiamo infine l’importanza di leggere bene il consenso informato, dove vengono specificate le possibili complicanze che l’intervento può causare.
Quando si parla di errore medico in mastoplastica additiva
Si parla di errore medico nei casi in cui, a causa della mancata diligenza dell’equipe o del chirurgo, viene pregiudicata l’integrità fisica, economica o psicologica del paziente. Sono diverse le situazioni che, dopo una mastoplastica additiva, possono provocare queste conseguenze. Nell’elenco troviamo la comparsa di complicanze come la contrattura capsulare che, tenendo conto l’utilizzo di protesi di qualità, compare nei casi in cui il medico realizza una tasca non adeguata all’impianto.
Da non trascurare è anche il mancato impegno del professionista nel minimizzare gli esiti cicatriziali, così come l’utilizzo di protesi non di qualità o di dimensioni diverse da quelle richieste dalla paziente.
Si potrebbe andare avanti ancora molto a elencare gli errori medici nell’esecuzione di una mastoplastica additiva e nella gestione del suo post operatorio. Tra gli altri esempi troviamo il mancato riconoscimento di un’infezione, per non parlare dell’asimmetria o della divergenza dei capezzoli se queste condizioni non erano presenti prima dell’intervento chirurgico.
In caso di protesi troppo grosse per il petto della paziente si può parlare anche di conseguenze come la simmastia. Detto anche “effetto uniseno” questa complicanza si contraddistingue di fatto per la scomparsa del solco tra le due mammelle.
Come ottenere il risarcimento danni dopo una mastoplastica additiva
Per ottenere il risarcimento danni in caso di mastoplastica additiva, bisogna dimostrare che il chirurgo non ha fatto tutto quello che era nelle sue facoltà o possibilità per evitare l’insorgenza della complicanza.
Come già accennato, non si va da nessuna parte nel momento in cui ci si sottopone all’intervento senza seguire le indicazioni pre operatorie date dal chirurgo. Da non dimenticare è anche la parentesi relativa all’insoddisfazione.
Rendersi conto che il risultato non piace e utilizzare in maniera generica questo termine non permette di ottenere nulla. Se non si va nello specifico, infatti, si rimane nel campo del soggettivo. Ricordiamo in ogni caso che, oggi come oggi, grazie alla tecnologia e alla realtà aumentata è possibile farsi un’idea, prima dell’intervento, di come potrebbero venire le cose.
Tornando alle modalità di richiesta del danno, rammentiamo l’importanza di rivolgersi a uno studio specializzato. La normativa riguardante la colpa medica è infatti in continua evoluzione. Concludiamo rammentando che, nel momento in cui ci si rivolge a un professionista legale, è essenziale produrre una documentazione completa relativa sia al pre operatorio, sia all’intervento, sia al post, allegando anche le parcelle degli altri professionisti a cui ci si è rivolti (nuovo chirurgo, psicologo etc.).