Coltivare cbd

5 consigli per avere successo nel campo della cannabis light

Sono tantissime le persone che, ogni giorno, decidono di cambiare vita e di mettersi in proprio. Quando si parla dei business più in voga in questo periodo, un doveroso cenno va dedicato al settore della cannabis light. I numeri della canapa sativa depotenziata, ossia caratterizzata da una percentuale di THC molto bassa – non superiore allo 0,2% – sono in continua crescita. I motivi? La possibilità, tramite i prodotti che la vedono protagonista, di soddisfare diverse esigenze importanti, da quella di rilassarsi fino alla ricerca di soluzioni sostenibili per l’abbigliamento.

Se sei qui, significa che, molto probabilmente, hai intenzione di lanciarti in questo comparto e cerchi consigli per avere successo. Perfetto! Nelle prossime righe, ne abbiamo inseriti ben cinque. Pronto a scoprirli?

 

Scegli bene i fornitori

Il primo e più importante segreto per dare un boost al proprio business nel campo della cannabis a basso contenuto di THC prevede il focus sui fornitori, che devono essere certificati e in grado di offrire materie prime coltivate in maniera sostenibile.

Da Simply Green, grossista tra i più celebri in Italia e punto di riferimento inossidabile fino a molte altre realtà che, come si può leggere sul web, sono accompagnate da ottime recensioni, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Questi siti vendono molteplici prodotti in grandi quantità come dell’ olio cbd ingrosso e tanti altri.

 

Non trascurare l’advertising online

Non importa che tu abbia un e-commerce o un punto vendita fisico: se punti a dare gas al tuo business, non puoi non considerare l’advertising online. Da quello su Google fino agli annunci mirati sui social, le alternative a cui fare riferimento sono diverse e fondamentali. Dopotutto non basta avere un negozio – qualsiasi sia la sua tipologia – per avere la certezza che la gente entri.

 

Prepara materiale informativo di qualità

La cannabis light è realtà già da diverso tempo nel nostro Paese. Nel 2017, infatti, è entrata in vigore la Legge 242/2016, testo normativo che, seppur con la necessità di notevoli migliorie, ha cambiato radicalmente il modo di pensare alla canapa in Italia, distruggendo l’associazione esclusiva tra questa pianta e l’illegalità.

Nonostante questo, sono ancora tante le persone che nutrono dubbi sulle sue caratteristiche e sull’impatto che ha sul corpo. Questo implica, di riflesso, che chi ha un business nel settore debba predisporre del materiale informativo di qualità. Dalle brochure per il negozio fisico fino agli articoli del blog in caso di e-commerce, sono diverse le strade che si possono seguire. In tutti i casi, oltre alla chiarezza, è fondamentale il richiamo agli studi scientifici che, negli ultimi anni, sono cresciuti di numero affrontando diversi aspetti, dagli effetti della cannabis light sull’insonnia fino al suo impatto sul dolore (soprattutto cronico).

 

Individua un target

Quando si parla del settore della cannabis light, è necessario rammentare che il comparto ha davvero tanti volti. Ci sono attività più orientate agli articoli per fumatori e altre che, invece, vendono oli e unguenti. Dopo un attento studio di mercato, nel momento in cui si lancia il proprio business è il caso di individuare un target specifico (ci si può focalizzare pure sul mondo della canapa tessile e dei suoi derivati, soluzioni note per il loro alto livello di sostenibilità). Anche in questo mondo, infatti, l’iper specializzazione paga, provare per credere!

 

I distributori automatici

Un consiglio tanto semplice quanto utile da chiamare in causa quando si punta a portare al successo la propria attività nel campo della cannabis light – un settore relativamente giovane – riguarda l’installazione di distributori automatici. Ovviamente parliamo di una dritta che si può concretizzare nei casi in cui si ha un punto vendita fisico e l’ovvia necessità, sia in virtù della forte concorrenza, sia per via del clima di emergenza sanitaria, di ottimizzare i margini sul fatturato.